Le mie esperienze di
immersioni con autorespiratore hanno inizio nel 1974 all'età di
16 anni e dal 1984 pratico quelle profonde, prediligendo fondali fra i
70 e i 150mt., sempre con scopi ben precisi, visionare siti inesplorati
e documentarli.
Appartengo ad una scuola di pionieri subacquei, mio zio (scomparso nel
2001) lavorando all'ENEL, seguì i lavori che negli anni 60 portarono l'elettrificazione
subacquea attraverso cavi ad alta tensione dalla Sardegna alla Corsica
per terminare a Piombino.
Per quest' opera si occupò dell' assunzione, per consulenza temporanea,
di alcuni fra i corallari più preparati che operavano a S. Teresa di Gallura.
All' epoca si andava a "Capo Testa" tutti i mesi d' Agosto per
trascorrere le ferie, e mio padre con mio zio si dilettavano a pescare
il corallo.
Iniziai da bambino insieme a mio fratello a fare il barcaiolo e apprendere
tecniche e segreti che ancora oggi ricordo con piacere, oltre ad essermi
serviti come bagaglio d' esperienza.
La mia prima immersione con autorespiratore 10+10 lt. in spalla senza
GAV, (allora non si sapeva neanche cosa fosse), dopo diversi anni d’apnea,
la feci a 16 anni accompagnato da mio zio a 42 mt., in una secca nel golfo
d' Orosei, che spettacolo!!! Credo di non esagerare nel dire che ero circondato
da decine e decine di cernioni, centinaia di corvine, saraghi e tannute.
La seconda la feci da solo a 38mt. in un’altra secca; dal giorno
non potei più fare a meno di immergermi, sempre da solo, imparando a risolvere
problemi e imprevisti che inevitabilmente capitavano quando si andava
a pescare "cernie, etc.".
Fino a quando non entrò la legge che proibiva la pesca con autorespiratore,
la praticavo per le aragoste fino a 95mt. respirando aria. Ancora oggi
per alcune immersioni esplorative e con permanenze e tempi di fondo non
elevati utilizzo aria fino a 110-115mt. Ho un' ottimo grado di totteranza
alla narcosi, alle elevate pressioni parziali di O2 e non appartengo a
quella categoria di persone che vogliono "superare se stesse".
Da qualche anno m’immergo in "Trimix", rigorosamente solo,
mi sento più concentrato e sicuro perchè devo pensare solo a me
stesso. Non disdegno le immersioni in compagnia purché, con persone molto
preparate e d' esperienza in immersioni profonde. Purtroppo in passato
ho avuto due bruttissime esperienze legate ad immersioni in compagnia
di persone che predicavano la loro preparazione (ambedue istruttori),
dalle quali sono stato "mollato" sul fondo (prima volta a 75mt.
, seconda volta a 96mt.) perché terrorizzati in quanto non preparati ad
affrontare certi fondali, lascio immaginare il mio stato d' animo.
Oggi mi occupo solo di filmare e quasi tutte le mie immersioni (tranne
per scopi esplorativi) sono concentrate su quello.
Se devo filmare in fondali oltre i 90mt. scendo in "Trimix".
Non appartengo ad alcuna didattica (per il momento) e non ho brevetti,
se non quello dell' esperienza acquisita in migliaia d’immersioni
profonde e andando in acqua tutto l'anno. Tengo a precisare che non ho
niente contro alcuna didattica perchè c' è sempre da imparare
per chiunque di noi, inoltre sono convinto che ti diano quella base necessaria
su cui migliore, sempre che ci s' immerga e si vada in mare, in caso contrario
200 brevetti non fanno un buon subacqueo.
Sott' acqua ho visto di tutto, ho rischiato seriamente la vita almeno
due volte, una mina fatta brillare a tre miglia dal punto in cui ero in
immersione a 67mt. , un avvelenamento da O2 a 92mt. e diverse altre disavventure
che non sto qui a menzionare, comprese due embolie.
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