Lunedì 2 Agosto 1943: impressionante "carosello" di fronte a Capo Pula... eroismo e disperazione dei cacciatori del "Gatto nero"!

La data del 2 Agosto 1943 è molto importante per la storia e le vicende del 51°Stormo Caccia Terrestre, per due eventi di rilievo, diversi ma entrambi legati al contesto bellico: la concessione della medaglia d' Argento al V.M. alla Bandiera di Guerra del reparto e lo storico scontro aereo al largo di Capo Pula, che vide impegnati tutti i piloti del Gatto Nero, in un gigantesco quanto drammatico carosello di morte e di spari!

L' attività operativa della giornata era iniziata quasi pigra e sonnolenta, attraverso l' impegno di due Macchi incaricati di scortare dall' alto una petroliera italiana in procinto di entrare nel martoriato e sconvolto porto di Cagliari.
La prima coppia era formata da due MC.202, pilotati dal M.llo Ennio Tarantola e dal Sergente Mugherli, con l' incarico della protezione diretta, mentre quella indiretta veniva assicurata da due Macchi MC.205 ai comandi del M.llo Pietro Bianchi e dal Serg. Santuccio.

Dopo il decollo da Capoterra i nostri quattro cacciatori avvistarono l' unità da carico a poche miglia ormai dalle coste sarde, ponendosi nella prevista posizione della scorta navale, ma non passavano che pochi minuti prima che i piloti italiani avvertissero un gran boato e avvistassero una enorme fiammata sulla prua della petroliera, che in pochi istanti venne avviluppata dal fuoco!

Il buon Tarantola per primo eseguiva una secca virata e si abbassava quasi a pelo di mare, per scrutare la superficie dell' acqua, in quanto sembrava proprio strano che nessuno dei quattro cacciatori del 51° Stormo avesse visto la sagoma di un sommergibile, la scia di un siluro, un qualcosa che avesse preannunciato l' attacco alla povera nave, ormai completamente in preda alle fiamme.

Il Comando Marittimo di Cagliari aveva avvertito il Comando del 20° Gruppo C.T. che la perdita della nave era all' urto contro una mina vagante. In quanto il Macchi, quello pilotato dal Serg. Santuccio, mancava all' appello, facendo presagire nei compagni una improvvisa sciagura, in quanto il pilota non aveva comunicato nulla ai colleghi. Passarono pochi minuti soltanto quando atterrò anche il Macchi MC.205 di Santuccio che appena a terra corse tutto allarmato verso la baracca comando.
Il Sergente Santuccio raccontò che, dopo essersi staccato dai compagni aveva seguito un idrovolante, che sulle prime gli era apparso italiano. In realtà si trattava di un Consolidated PBY "Catalina", visto ammarare a poche miglia da Capo Pula.

La ricostruzione completa di tali eventi è stata possibile farla nel dopoguerra, dalla precisa documentazione di parte avversa, per sottolineare come in quel mattino un Curtiss P-40F del Checkertail Clan, ai comandi del Flying Officer Archic McKeithen, giudicato un promettente pilota da caccia in seno al 325th Squadron, nell' intento di accertare la nazionalità di un idrovolante munito dei contrassegni della Croce Rossa, si avvicinò fin troppo....all' intruso, col risultato di entrare in collisione, circostanza che fece precipitare tanto il nostro Cant-Z 506S, che il p-40F americano!

Il F/O McKeithen si inabissò, trovando morte istantanea, ma qualcuno dei suoi compagni di volo asseriva alla base che lo sfortunato McKeithen avesse fatto in tempo a lanciarsi e porsi sul battello di salvataggio, motivo per il quale era giunto sul posto il Catalina avvistato dal Serg. Santuccio, scortato da ben tredici P-40F del 325th Fighter Squadron, che per puro miracolo non erano riusciti ad abbattere il nostro Macchi!
Sullo stesso specchio di mare giungevano dei P-38G del 48th e del 49th Squadron/14 Fighter Group, che davano man forte ai P-40F del Checkertail Clan, che a detta dei piloti di Fanali avrebbero posto altri tre-quattro aeroplani, mentre il povero Catalina, timoroso di prender il volo, preferiva starsene sulla superficie dell' acqua, dove di tanto in tanto si buscava qualche raffica dai nostri scatenatissimi Macchi.
Durante uno di questi assalti, i piloti americani registravano anch'essi una vittoria, con l' abbattimento del Macchi MC.202 pilotato dal M.llo Pietro Bianchi, visto inabissarsi innanzi al l’estrema punto di Capo Pula. Ad abbattere il nostro eroico Maresciallo era stato il 1/Lt Carrol S.Knott, del 49th Squadron.(22)
Alla fine, in un ennesimo attacco diretto verso l' idrovolante fermo sul mare, Tarantola e Santuccio riuscivano finalmente a centrare il Catalina della R.A.F, che affondo istantaneamente. Nel colpire l’aereo, Tarantola soprannominato “Banana", diede un tale urlo di gioia e di soddisfazione che tutti i piloti partecipanti all' azione poterono sentirlo attraverso le cuffie, dato che aveva lasciato la sua radio di bordo aperta.