Non so se sappiate cosa può provocare un’esplosione sott’acqua a un subacqueo in immersione, se non lo avete mai sperimentato non vi auguro certo di provarlo.
Vi racconterò invece cosa accadde a me in quella terrificante circostanza.

Sono in mare nel golfo di Cagliari fra Marina di Capitana e Torre delle Stelle a circa 3 miglia dalla costa con il mio amico e compagno di tante avventure Enrico Saver.
Sto per immergermi in una zona mai esplorata a –67 metri, sto scendendo e sul fondo vedo degli scogli di tufo non più alti di 1,5 metri in mezzo alla sabbia, con tanta vita, grandi pesci luna (almeno una decina) aragoste, capponi e altro.
Dopo circa 8 minuti che ammiravo quest’oasi, improvvisamente avverto un sibilo acutissimo accompagnato da una spinta violentissima che mi schiaccia dapprima sul fondo roccioso e poi mi fa rotolare come un birillo per diversi metri, facendomi perdere quasi i sensi.
Credo che il tutto duri non più di 6-7 secondi.

Mi ritrovo completamente frastornato sul fondo, senza maschera e senza erogatore in bocca, cerco di riprenderlo ma il secondo stadio perde moltissima aria, utilizzo subito il secondo che è collegato alla seconda bombola indipendente e qualche metro più indietro recupero la maschera che fortunatamente è integra.
La sensazione che ho provato durante il sibilo e lo schiacciamento è quella di un motore fuoribordo in moto che ti casca sopra le bombole.

Mi stacco dal fondo, sono molto debole e le mie orecchie sembrano abitate da uno sciame di api che ronzano, inizio la risalita, l’erogatore dal quale fuoriusciva l’aria smette di perdere, quella bombola è a 0 bar.
Inizio la risalita l’acqua è molto limpida e vedo 5 o 6 sagome scure adagiate sulla sabbia bianchissima, sono i pesci luna morti.

Dopo pochissimo mando su il pallone per segnalare la mia posizione ad Enrico e intravedo la sagoma del gommone, vedo il peso con la cima per la deco scendere velocemente, la afferro subito e mi lego con la “jon line” per riprendermi.
Enrico mi guarda con lo specchio e mi fa dei gesti concitati, gli faccio cenno di mandarmi giù un bombolino per completare la deco.

Una volta in superficie Enrico mi dà una mano per salire a bordo, è preoccupato, gli dico che non sento quasi nulla e mi racconta di una esplosione terrificante a circa 3 miglia di distanza che ha sollevato una colonna d’acqua di circa 10 metri e che non pensava di rivedermi vivo.

L’esplosione era di una mina risalente alla seconda guerra mondiale, fata brillare dagli artificieri.
Anche questa volta sono stato miracolato e forse sarebbe bastato che al momento dell’esplosione fossi in acqua libera e non protetto dagli scogli per non rivedere la luce del sole.

In quella zona nei giorni successivi, sono stati recuperati quintali di pesci morti.
Credo che queste esplosioni provocate in mare e principalmente in fondali poco profondi generino solo danni irreversibili all’ecosistema marino e non siano di alcuna utilità.

Buone immersioni e…………senza esplosioni.