L'ultima
missione del "SMg Malachite", raccontata dall'allora "Sottocapo
Pelillo Pasquale", attualmente Capo di I° CL.
Imbarcato
sul sommergibile Malachite in qualità di S.C.MN, fui assegnato
al motore di sinistra mentre a quello di destra c'era il mio collega MARIO
LOI. Entrambi avevamo già partecipato a diverse missioni sul Malachite,
tranne per l'ultima in quanto il Comandante Alpinolo Cinti, dovendo imbarcare
una squadra più numerosa di Incursori con l'obiettivo di distruggere
un ponte ferroviario a EI Kjeru in Algeria, ordinò al S.C.RT Pappalardo
ed al sottoscritto di rimanere a terra.
Il smg.Malachite con a bordo il commando dei guastatori partì e
navigando si avvicinò alla costa Algerina dove sbarcò il
commando e rimase in assoluto silenzio in attesa del segnale convenuto
per il recupero degli incursori, come era già accaduto altre volte
nei pressi dell'isola La Galite.
Dopo una forte esplosione e violenta battaglia con una serie di spari
ed scoppi sulla spiaggia, scaduto il tempo e con il pericolo di essere
scoperti dalle forze navali nemiche, il Comandante Alpinolo Cinti ordinò
la partenza immediata.
Il
giorno 9 febbraio alle ore 11, nei pressi della costa sud della Sardegna,
il smg. Malachite navigava in superfice e si preparava per il rientro
in porto. Nei paraggi c'era in agguato, a quota periscopica, il smg. Olandese
Dolfin che lanciò 4 siluri; il Comandante Cinti, con abile manovra,
riuscì a schivarne 3 mentre il quarto esplose sul fianco del Malachite
che iniziò ad affondare di poppa.
Dei 48 marinai dell'equipaggio, 13 si salvarono tra cui il Comandante
e furono recuperati da imbarcazioni che giunsero subito sul luogo.
lo
e Pappalardo, con ansia, li aspettammo e quando giunsero li abbracciai
tutti. lo cercavo il mio amico fraterno S.C, MARIO LOI, ma lui non era
tra loro.
A me motorista sarebbe accaduta la sua stessa fine.
Abbracciai
il mio Comandante e quella era la prima volta! Era un ufficiale severo
e molto serio, infatti quando quasi tutti soffrivamo il maledetto mal
di mare lui rimaneva impassibile, solo al mio abbraccio colsi nel suo
sguardo quello che nascondeva nell'animo.
Pasquale
Pelillo
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Il
"Capo di I° CL. Pasquale Pelillo" dopo l'affondamento del
"Smg Malachite".
Dall'aprile all'agosto
1943 il "Sottocapo Pelillo Pasquale" fu imbarcato sul "Smg
Argo" per partecipare a diversi combattimenti nel Mar Mediterraneo
e all'affondamento di un incrociatore nemico da 10.000 tonnellate, ricevendo
per questa missione la "Croce di Guerra al Valor Militare".
Fino al maggio 1974 rimase su un rimorchiatore alleato col quale partecipò
ad azioni di guerra, avanzando da sud verso il nord Italia e partecipando
anche alla guerra di liberazione. Per questo ennesimo atto di valore si
meritò il distintivo onorificio di "Patriota Volontario della
Libertà".
Ora Pasquale Pelillo vive tranquillamente nella sua casa di campagna.
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